La storia della regina delle coppe europee per club: dalle origini al dominio madrileno, fino al passaggio dalla formula a eliminazione diretta a quello della fase a gironi. Una storia che sembra destinata a evolversi e riservare ancora molte sorprese.
Il Wolverhampton riaccende l’orgoglio inglese
Per parlare della nascita della nascita della coppa dalle grandi orecchie, occorre tornare indietro nel tempo, precisamente al 1954 quando i cosiddetti Wolves, guidati dal loro celebre capitano Billy Wright ebbero la meglio sia sullo Spartak che sull’Honved, le due squadre più forti dell’Ungheria e della cui leggendaria nazionale costituivano l’ossatura, aggiudicandosi la Mitropa Cup. La stampa inglese non perse l’occasione di incensare i lupi del Wolverhampton. Fattore, che portò i tifosi della squadra a galvanizzarsi al massimo.
La Francia ha un’idea diversa
In particolare fu Gabriel Hanot, ex calciatore e ideatore della Coppa Latina (progetto che non andò in porto), con un suo pezzo sull’Equipe a mettere la pulce nell’orecchio della Fifa e degli altri grandi club europei. Hanot sostenne che prima di proclamare l’invincibilità dei Wolves, avrebbe voluto vederli scendere in campo contro Milan o Real Madrid e che l’idea di dare origine a un campionato del mondo per club più ampio e ben strutturato, meritasse quantomeno di essere presa in considerazione. Idea, che però non era di gradimento a tutti.
Un messaggio incoraggiante
Subito dopo L’Equipe inviò una bozza di regolamento a tutte le Federazioni calcistiche d’Europa, compresi i vertici di Fifa e Uefa. Le risposte non furono incoraggianti, tuttavia nel 1955 il direttore dell’Equipe ricevette da R. W. Seeldrayers un messaggio nel quale diceva che una competizione europea per club fosse un’idea alquanto stuzzicante.
Il meeting di Parigi
Ma Hanot era un uomo deciso e non intendeva stare a guardare, tant’è che il 2 marzo 1955 presentò di persona il suo progetto alla prima assemblea plenaria della Uefa, suscitando l’interesse di molti dei delegati presenti, tra i quali Gustav Sebes, icona della Grande Ungheria e Santiago Bernabeu, presidente del Real Madrid. Quell’interesse diede vita al meeting di Parigi del 2 aprile 1955, tra i vertici delle sedici squadre più importanti d’Europa.
La nascita della Coppa dei Campioni
I club raggiunsero l’accordo per dar vita alla nuova competizione. Bedrignans venne eletto presidente del comitato organizzatore, i suoi vice furono Sebe e Bernabeu. La Fifa dinanzi al fatto compiuto fu costretta a dare la sua benedizione, a patto però che venissero rispettate tre condizioni: la prima era che le squadre partecipanti al torneo dovranno comunque essere autorizzate dalle proprie Federazioni nazionali, la seconda prevedeva che l’organizzazione doveva far capo alla Uefa e la terza che il torneo non doveva chiamarsi Coppa Europa.
Fu così che l’Uefa il 21 maggio successivo varò la nascita della Coppa dei Cub Campioni.
Dall’eliminazione diretta ai gironi all’italiana
La nuova competizione europea suscitò subito un enorme successo, al netto di qualche iniziale problema organizzativo. Nella stagione successiva poterono partecipare alla Coppa dei Campioni anche le squadre dell’Est. Il campo si andò allargando di anno in anno. Prima la partecipazione venne riservata alle squadre vincitrici dei rispettivi tornei nazionali, poi nel 1991 l’Uefa diede vita a una fase sperimentale.
Partecipazione estesa alle prime quattro
Nella stagione ’91-’92 le semifinali non furono a eliminazione diretta, bensì con due gironi di quattro squadre, per aumentare business e volume d’affari legati al torneo. Gli sponsor risposero alla grande e il 6 novembre 1992 si passò alla nuova formula, quella che prevedeva il passaggio ai gironi all’italiana. Nel 1993 venne inoltre estesa la partecipazione ai club secondi classificati nei rispettivi campionati e in seguito fino ai quarti classificati.