L’Italia è sempre stata considerata, nel contesto globale dei paesi sviluppati, il fanalino di coda per quel che riguarda la trasformazione digitale: cattivo accesso ad internet, rete non sempre performante e popolazione tendenzialmente analfabeta dal punto di vista informatico.
Sono numerosi, infatti, i Comuni ancora sconnessi dalla rete internet, soprattutto nel sud Italia o dove la connessione veloce o ultra veloce non arriva.
Uno spiraglio di luce però viene dal cambiamento che le industrie italiane: in base all’indice del Digital Transformation Index sviluppato da Dell, circa l’85% di aziende nel 2020 hanno deciso di investire nella trasformazione digitale supportati da professionisti in consulenza manageriale e ottimizzazione di soluzioni digitali che è possibile contattare tramite piattaforme dedicate come https://maiamanagement.it/.
COVID-19 e trasformazione digitale in Italia
In questa fase storica di pandemia da COVID-19, l’Italia ha saputo essere resiliente e positiva e ha colto l’occasione per avviare una trasformazione digitale senza precedenti che ha incluso in eguale modo l’ambito privato, lavorativo, scolastico e pubblico.
L’Italia sta recuperando il divario che aveva rispetto agli altri paesi europei grazie a 5G, industrializzazione 4.0, digitalizzazione delle imprese, smart-working ed e-learning.
La pandemia ha avuto la grande capacità di portare alla luce delle autorità quelle che erano le barriere poste all’ingresso del mondo digitale, e le aree grigie sconnesse dal mondo informatico.
Ne è così nato un ministero ad hoc, dell’Innovazione, che si è posto obiettivi chiari e ben precisi da raggiungere il prima possibile per consentire un maggiore sviluppo e miglioramento della connessione in tutte le città italiane.
Smart-Working, Identità Digitale ed e-learning
La trasformazione digitale in Italia ha fatto un enorme passo in avanti grazie alla necessità, obbligata, di distanziare i lavoratori e farli operare da sedi differenti dalle classiche: lo “smart working” non è stato possibile sin da subito per mancanza di infrastrutture che consentissero il collegamento ad alta velocità e per mancanza di apparecchiature hardware idonee nelle case degli italiani.
Ne è così nato un piano di intervento pubblico denominato “Italia a 1 Giga” facente parte degli obiettivi della Strategia Italiana per la Banda Ultra Larga – verso la Gigabit Society.
L’obiettivo del piano è quello di garantire la connettività con una velocità di almeno 1 Gbit/s in download a tutte le unità immobiliari che lo necessitano entro il 2026 (anticipando i tempi europei che hanno imposto la deadline per l’Italia nel 2030).
Il progetto risulta di fondamentale importanza per permettere il prosieguo e potenziamento dello smart-working e della formazione a distanza volto soprattutto a studenti delle scuole ma non solo.
Un ulteriore progetto di grande rilevanza che sta prendendo sempre più piede, anche se ancora troppo poco conosciuto a causa della scarsa alfabetizzazione della popolazione italiana che è l’identità digitale.
Accesso semplice e digitale ai servizi per cittadino e imprese
Uno dei punti chiave della trasformazione digitale italiana è l’identità digitale; se è vero che in molte regione italiane, soprattutto quelle del nord/nord-est italiano un progetto simile è già conosciuto, e in uso da anni, è anche vero che la maggioranza della popolazione ancora non ha colto la straordinaria importanza e comodità di questa innovazione digitale: avere a portata di click tutti i servizi, informazioni e strumenti per dialogare con la P.A in qualsiasi parte del mondo, da qualsiasi strumento digitale: pc, tablet o smartphone.
Grazie all’identità digitale l’utente ha, grazie ad un accesso semplice, veloce e sicuro, la possibilità di accedere, con un unico sistema di identificazione a tutte le informazioni siano essere di carattere sanitario (visite effettuate, referti, pagamenti ticket, prenotazioni, ricette ricorrenti), fiscale (multe, sanzioni, dichiarazioni dei redditi), contributivo (calcolo della pensione, verifica contributi, richiesta sussidi).
Il punto fondamentale per raggiungere e permettere a tutti di godere di questi servizi e straordinari strumenti è quello di renderli accessibili: maggiore e più stabile connettività ma soprattutto istruzione informatica.
Una bella sfida per l’Italia e le sue istituzioni.
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