C’è stato un periodo nella storia del nostro paese – approssimativamente tra gli anni ’50 e ’80 – in cui eravamo noi italiani a fare scuola: eravamo noi a guidare l’innovazione cinematografica, noi a proporre progetti sempre nuovi e rivoluzionari, noi a lanciare le carriere di attori che col tempo sarebbero diventati vere e proprie leggende; in un certo senso, eravamo noi a dettare e ridefinire le regole del cinema. Ma ahimè, ormai quella parentesi brillante si è conclusa da tempo, e da almeno 40 anni l’industria cinematografica si trova invece a navigare in un mare di spazzatura fatta pellicola e le poche produzioni di valore faticano a emergere da questo ammasso di contenuti più che discutibili. Eppure, alcune recenti uscite possono ancora insegnarci un’importante lezione: che non tutto è perduto, che con la giusta dose di impegno e altrettanta avvedutezza ci è ancora possibile dare lezioni a industrie e realtà molto più grandi di noi. Oggi abbiamo deciso di proporvi dieci di queste pellicole particolarmente meritevoli, concentrandoci appunto su quelle uscite negli ultimi anni, che sorprendentemente non sono poche e sicuramente dovrebbero essere scoperte o riscoperte.
Il racconto dei racconti
Film del 2015 diretto da Matteo Garrone; Il racconto dei racconti, adattamento cinematografico del libro di Gianbattista Basile “Lo cunto de li cunti”, è una pellicola di pregio e sicuramente adatta a tutti gli appassionati del genere fantasy ma non solo, in quanto esercizio di stile di altissimo livello e piacevolmente citazionistico : il film arriva coinvolgere spunti di registi quali Fellini e Comencini, pittori come Goya e vari altri artisti.
Suburra
Film del 2015 diretto da Stefano Sollina e tratto dall’omonimo romanzo di Bonini e De Cataldo, Suburra è un romanzo criminale dai toni incalzanti e dalla regia impeccabile, caratteristiche perfettamente completate da un cast d’eccezione, primo tra tutti Pierfrancesco Favino, che in questa sede offre un’interpretazione di tutto rispetto; onestamente, un deve guardare.
Dogman
Film del 2018 diretto, di nuovo, da Matteo Garrone. La pellicola è un ritratto vero, impeccabile ee per questo sporco, crudo, sgraziato; un’opera che vuole raccontare, e ci riesce magistralmente, la vita come realmente vissuta e la semplice realtà, talvolta crudele, di un uomo comune, Marcello, e di come la ribellione abbia sconvolto la sua vita.
Chiamami con il tuo nome
Film del 2017 diretto da Luca Guadagnino. Parliamo qui di un regista che ha raggiunto e forse superato l’eccellenza, e che in Chiamami con il tuo nome è riuscito a trascendere la definizione convenzionale di spazio, a rappresentare magistralmente quell’ideale di bellezza classica, che abbandona la sua veste inanimata e si incarna in una persona, e più precisamente nel protagonista Elio.
Le quattro volte
Film del 2010 scritto e diretto da Michelangelo Frammartino, Le quattro volte si prefigge di descriverci il volto della Calabria, quel volto antico ma veritiero, genuino, la cui memoria, e assieme ad essa tutte le storie di chi quella realtà l’ha vissuta, rischia di scomparire, di essere semplicemente dimenticata o addirittura cancellata dalla modernità, dai nuovi mezzi di comunicazione e di diffusione. In questo viaggio nel cuore del Belpaese ci accompagna la storia di un vecchio pastore e della sua tosse, che seguiamo partecipando delle sue fatiche e delle sue battaglie.
Veloce come il vento
Film del 2016 diretto da Matteo Rovere. La pellicola è intelligente, sensibile e bilanciata, e si appoggia su di una sceneggiatura davvero eccellente per costruire un mondo che ha il sapore del cinema di genere e una realtà di uguaglianza fondante, ovvero dove le pari opportunità trovano effettivamente e fuor di retorica modo di concretizzarsi nella vita della giovane Giulia de Martino, che gareggia al fianco degli altri piloti, tutti uomini, e come tale è trattata.
Favolacce
Film del 2020 scritto e diretto da Fabio e Damiano D’Innocenzo; la pellicola è una “favola nera”, un artifizio che racconta i rapporti umani e le dinamiche familiari liberamente e senza filtri, nel vuoto pneumatico, a detta degli autori, delle figure di riferimento, che dovrebbero porsi come modello e instillare nei giovani la speranza per il futuro, e invece divengono catalizzatori di rabbia e aggressività.
Smetto quando voglio
Film del 2014 diretto da Sydney Sibilia, con una fotografia avvenieristica e uno charm unico. Le premesse accattivanti – un ricercatore che, perso il lavoro, si ritrova coinvolto nel traffico di sostanze al limite del legale – fanno da contraltare al ritmo veloce e incalzante.
Martin Eden
Film del 2019 diretto da Pietro Marcello. Il film alterna finzione e realtà ed epoche diverse con incredibile destrezza, producendo un miscuglio eccellente, che si regge interamente su una sceneggiatura di pregio curata dallo stesso Marcello.
Lo chiamavano Jeeg Robot
Film del 2015 per la regia di Gabriele Mainetti, Lo chiamavano Jeeg robot può essere considerato il primo vero superhero movie italiano; una vera e propria origin story da fumetto americano riproposta in una Roma degradata dove vige la legge del più forte, raccontata con un’ironia tagliente che riesce a non togliere nulla alle scene più serie.