Il metodo Kaizen per migliorare la produttività arriva direttamente dall’oriente e nasce dall’unione di due termini molto diffusi e importanti nella filosofia di vita che contraddistingue questa popolazione.
La prima di queste è Kai, che significa migliorare: nella fase di produzione lo scopo principale è quello di migliorare costantemente tale fase, evitando quindi di accontentarsi come spesso accade quando si raggiungo degli ottimi livelli.
Il superamento dei vari limiti, infatti, rappresenta una costante che deve essere perseguita quando si opera all’interno di un’azienda e pertanto la ricerca del nuovo limite e del miglioramento costante fanno parte di questa particolare filosofia.
La seconda parola che compone questo metodo è Zen, che significa buono.
Ciò vuol dire semplicemente che la positività e ogni risultato devono essere accettabili affinché la produttività possa essere migliorata il giorno successivo e quello dopo ancora.
Si tratta, di conseguenza, di una filosofia molto importante che deve essere applicata con rigore e costanza proprio per rendere la produttività la migliore mai vissuta in azienda, senza però decidere di accontentarsi.
Solamente il costante miglioramento permette l’applicazione di tale filosofia all’interno della propria azienda.
Per fare in modo che questa strategia possa essere applicata in maniera ottimale occorre necessariamente focalizzarsi sulle cinque regole chiave che la contraddistinguono.
La prima di queste riguarda le soluzioni che bisogna adottare in azienda, le quali devono essere sempre e costantemente originali.
Mai copiare una strategia che si è rivelata vincente, sia che questa sia frutto della propria impresa che di altre.
Le variabili in gioco sulla produttività possono cambiare improvvisamente e una situazione dove quella soluzione si è rivelata vincente potrebbe essere leggermente differente, quindi tale strategia totalmente inutile da sfruttare.
Rendere la base della produttività responsabile rappresenta il passo successivo.
Le unità semplici, ovvero gli operai presenti nella catena di montaggio, devono essere motivati a far bene e capire che il loro lavoro assume un’importanza fondamentale per l’impresa.
Motivarli ma non metterli sotto pressione, che potrebbe invece produrre un effetto totalmente diverso rispetto a quello previsto in un primo momento.
Essere flessibili e pronti ad affrontare le nuove sfide dell’azienda rappresenta un altro criterio che va a contraddistinguere questa filosofia.
Rimuovere i limiti dalla propria mente ed essere pronti a rendere ogni sfida facile da superare rappresenta un punto chiave di tale filosofia.
Occorre poi cercare sempre di prefissarsi degli obiettivi e fare in modo che questi vengano raggiunti senza alcun tipo di problematica.
La regola successiva riguarda l’organizzazione del lavoro.
Una produzione che si basa su delle regole fisse che possono essere variate in determinate occasioni, ma che devono essere sempre notificate, crea un ordine molto importante in grado di rispondere perfettamente alle proprie esigenze.
La produttività deve essere sinonimo di massima organizzazione e della totale assenza di errori che possono avere un impatto negativo su tale aspetto.
Inoltre è sempre bene stabilire le nuove regole prima di ogni fase produttiva.
In questo modo la chiarezza tende a essere un elemento molto importante che migliora l’organizzazione.
Infine il tutto deve partire sempre dalle massime figure dell’azienda, che devono offrire costantemente il loro contributo affinché sia possibile mantenere gli standard e migliorarli con costanza.
Solamente in un’azienda dove i capi dirigono con precisione la fase produttiva è possibile applicare questa particolare filosofia orientale, che effettivamente sta producendo degli ottimi risultati in quella zona geografica.
Questo schema potrebbe sembrare essere molto rigido e soprattutto complicato da apportare all’interno della propria impresa.
Ebbene il sistema Kaizen deve essere studiato con cura proprio perché non ammette errori e soprattutto deve essere sfruttato senza avere dei grossi dubbi che, effettivamente, vanno a colpire il fattore produttività.
Bisogna quindi valutare con cura la propria impresa e tale fase, capire se vi sono limiti complessi da superare e soprattutto fare in modo che questi possano essere rimossi.
Stabilire uno standard di base agevola la fase di miglioramento e lo stesso vale per gli investimenti, che assumono una grande priorità e devono essere svolti con estrema cura e precisione proprio per evitare che la situazione possa essere tutt’altro che positiva.
Pertanto tale metodo, sinonimo di massimo rigore e attenzione, necessita di essere svolto e applicato ogni giorno con fermezza senza creare, all’interno dell’azienda, un clima di tensione e terrore che complica la situazione.
La cura nel dettaglio e lo studio devono essere svolti sempre e solamente in questo modo si ha la concreta opportunità di raggiungere degli standard ottimali per la propria ditta.
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